Qual è la normativa di riferimento, i rifiuti che appartengono a questa categoria e come bisogna smaltirli?
Il DPR 254 del 15 Luglio 2003 rappresenta la normativa generale riguardante lo smaltimento dei rifiuti sanitari in Italia, e nello specifico, le norme contenute nel D. Lgs 152/2006 regolano la gestione dei rifiuti prodotti dagli ambulatori veterinari e dalle aziende agricole.
In base alla normativa rientrano nella categoria dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo tutti i rifiuti:
- Siano contaminati da agenti patogeni per l'uomo o per gli animali;
- Siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto per il quale sia ravvisato, dal medico veterinario competente, un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi.
Ecofarm, attualmente, dispone dell’autorizzazione per la raccolta, trasporto e smaltimento dei seguenti codici EER (Elenco Europeo dei Rifiuti) di rifiuto :
18.02- Rifiuti legati alle attività di ricerca, diagnosi,trattamento e prevenzione delle malattie negli animali:
18.02.01: Oggetti da taglio (eccetto 18.02.02);
18.02.02*: Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni;
18.02.03: Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzione particolari per evitare infezioni;
18.02.05*: Sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose;
18.02.06: Sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce 18.02.05;
18.02.07: Medicinali citotossici e citostatici;
18.02.08: Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18.02.07.
Risulta fondamentale ,alla luce della pericolosità di tali rifiuti, porre particolare attenzione alla:
Il D.Lgs. 152/2006, all'articolo 193, prescrive che durante la raccolta ed il trasporto i rifiuti pericolosi devono essere imballati ed etichettati in conformità alle norme vigenti in materia.
La raccolta di queste tipologie di rifiuti, in particolare quelli a rischio infettivo, devono avvenire all'interno di ciascun ambulatorio/ infermeria o struttura nelle quali devono essere predisposti gli appositi contenitori in aree facilmente accessibili e nelle vicinanze dei luoghi di effettiva produzione dei rifiuti.
Il contenitore deve essere costituito da un imballaggio a perdere, anche flessibile, di cartone o di plastica rigida con chiusura ermetica per prevenire lo sversamento di liquidi, costituito da un sacco interno di poliestere inserito in un contenitore esterno rigido e impermeabile.
Il sacco deve essere dotato di una fascetta per la chiusura irreversibile di sicurezza; per quanto riguarda la capacità del contenitore può variare dai 25 ai 60 litri.
Per i rifiuti a rischio infettivo molta importanza va attribuita a:
Infine, risulta importante che il contenitore esterno resisti agli urti e alle sollecitazioni durante la movimentazione e il trasporto.
Sarà nostra cura ricontattarti quanto prima.